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Nella prima parte di quest’articolo ho trattato la questione della teoria e della pratica del tirannicidio, alla luce dell’insegnamento dei Dottori ecclesiastici (XI/XVII secolo) e del Magistero della Chiesa (XIX/XX secolo), nel quadro storico di quanto avvenne in Messico nel 1926/1929, durante la persecuzione religiosa scatenata dalla Massoneria contro i Cattolici messicani, che difesero legittimamente (“vim vi repellere licet”) la loro Patria, la Chiesa e Iddio, impugnando le armi contro un vile tiranno (Alvaro Obregon) che aveva minacciato di schiacciare la Chiesa e i Cristiani messicani come si schiaccia un nido di formiche, le quali iniziarono appena due settimane dopo il suo empio e blasfemo discorso a mangiare le sue putride carni, essendo stato ucciso il 17 luglio del 1928 dal giovane José Toral.
Nella presente seconda parte dell’articoletto, mi soffermerò sulle figure di tre leader liberal/massonici messicani: Santa Anna o Santana (1833-1855), Benito Juarez (1861-1872) e Porfirio Diaz (1876-1911) che hanno preceduto di alcuni anni la gloriosa Cristiada (1926/29).
Per fare tutto ciò mi baso su un ottimo libro di Mario Arturo Iannaccone, L’epopea dei Cristeros in Messico1, che raccomando vivamente al lettore e sul quale spero di poter tornare prossimamente, per trattare in maniera più approfondita queste tematiche.
Inoltre, questo libro fa da trampolino a un’altra vicenda storica analoga, a noi Italiani più vicina geograficamente (la Guerra civile di Spagna) e cronologicamente (1936/1939), alla quale abbiamo anche partecipato direttamente e attivamente, con la militanza armata di qualche migliaio di legionari, che partirono volontari per la Crociata cattolica contro il Comunismo ateo e materialista, mosso e diretto dalla giudeo/massoneria… … … Continua a leggere