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Monsignor Francesco Spadafora, citando succintamente il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro (Del luogo e del martirio e del sepolcro dei Maccabei, Roma, 1898), scrive: “Comunemente si ritiene che il martirio [dei 7 fratelli Maccabei, ndr] avvenne ad Antiochia dove le tombe furono venerate sino al VI secolo. Dopo il 551 le reliquie furono portate a Costantinopoli e da lì, almeno in parte a Roma sotto papa Pelagio I (556-561). È possibile però che si tratti di Pelagio II (579-590) e che le reliquie siano venute direttamente da Antiochia.
Esse, comunque, si venerano a Roma, in San Pietro in Vincoli. Nel 1876 fu ivi trovato un sarcofago a sette compartimenti, contenenti ossa e ceneri con due fogli di piombo, recanti iscrizioni relative ai sette fratelli Maccabei, del IX secolo” (F. Spadafora, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, Città Nuova, vol. VIII, 1966, col. 437, voce “Maccabei”).
In questo articolo porgo al lettore il succo del sostanzioso libro (anche se piccolo di mole: solo 70 pagine) del Rampolla, che ci dà molte notizie (storiche, archeologiche, liturgiche, scritturale e di Tradizione patristica) sul luogo del martirio dei 7 fratelli Maccabei, sulle vicende del trasferimento in Roma delle loro ossa e sul luogo in cui sono state sepolte ed esposte alla venerazione dei fedeli.
Esse – soprattutto in questi tristissimi tempi di apostasia e di cedimento ai nemici di Cristo – tante lezioni e grazie di fede, fortezza, coraggio e militanza possono dare ed elargire dal loro sepolcro…. … … Continua a leggere